.
.

La storia che ci viene raccontata da Sekou Camara è a lieto fine.

Tutte le difficoltà e i problemi vengono risolti, di volta in volta, con saggezza e attraverso l’incontro con gli altri.

È una storia buona, come vorremmo che fossero le storie di tutte le persone che incontriamo.

Sono nato in Costa D’Avorio e ho ottenuto il diploma di conduttore di navi da pesca in Tunisia.

..

Qui ho avuto dei contatti con alcuni italiani e ho conosciuto molte cose dell’Italia, dove mi ero prefisso di venire.

Sono arrivato in Italia con un permesso di soggiorno di 3 mesi ed ho potuto approfittare della legge di sanatoria detta ‘legge Martelli’ del 1990. 

Sono passato per Palermo, Napoli, Torino, Como.

In realtà volevo andare a Genova per cercare un lavoro su una nave, ma ho saputo che non bastava il permesso di soggiorno, era richiesta la cittadinanza.

Allora sono venuto a cercare un lavoro a Vicenza e le prime notti sono stato ospitato all’Albergo Cittadino di via S. Lazzaro, una struttura comunale di emergenza per persone senza alloggio.

Ho trovato un lavoro a San Bonifacio, in provincia di Verona ma vicino a Vicenza.

Parlavo già un po’ di italiano e avevo conosciuto i problemi di un immigrato fin dalla Tunisia, per cui l’inserimento presso la ditta Arpo non è stato difficile.

 

La fabbrica costruiva cisterne per trasporto di materiali vari e vi sono rimasto per 5 anni. I padroni mi avevano trovato un alloggio prima presso loro familiari poi venne pronta una casa nuova.

Eravamo tre stranieri, io e due senegalesi.

 

Uno di questi me lo sono portato con me nel nuovo lavoro, quando è cominciata la cassa integrazione nella fabbrica di cisterne.

Dal 1995 lavoro alla Zorzetto Acciai di Montecchio Maggiore e ho abitato a Meledo di Sarego per 7 anni.

Ma ho fatto bene i miei calcoli e mi sono deciso a comperarmi un appartamento.

Ho trovato un valido aiuto in un impiegato di una banca di Montecchio Maggiore.

Sono contento di abitare qui, ho messo i doppi vetri e il rumore di viale del Sole è molto attutito.

Andiamo d’accordo tra inquilini della scala, uno di noi fa da capo scala e con versamenti bimestrali copriamo le spese di manutenzione, compreso il ripasso del tetto.

Il figlio più piccolo, Camara Abdoulaye, va alla Scuola Materna, la figlia che viene prima Camara Houmou Koulssoum frequenta la III^ media Calderari.

.

La maggiore, quando ancora abitavamo a Meledo ha avuto difficoltà a scuola dove era l’unica straniera;soprattutto un professore non aveva una opportuna pedagogia e metteva a disagio la ragazza.

Ho parlato col professore e con il Preside e lo studio ha potuto continuare.

Quando siamo venuti a Villaggio si è diplomata all’Amerigo da Schio con 98/100!

Ora lavora in uno studio di consulenza del lavoro.

Anche i due figli maggiori lavorano.

Mia moglie Kaba Fanta l’ho potuta chiamare qui per ricongiungimento familiare fin dai primi tempi, poi è venuta la prima figlia Camara Doussou e poi i figli maschi maggiori in età, i gemelli Camara Alkalye, Camara Mohamed Lamine.

Gli ultimi due sono nati in Italia.

Gli ivoriani a Vicenza sono tanti.

Con alcuni della mia tribù abbiamo costituito l’associazione “Fratelli di Giula” e spesso ci ritroviamo nelle stanze della parrocchia custodite dal sig. Gino Trombetta.

Aderiamo anche all’associazione generale di tutti gli ivoriani in Italia.

Quanto alla religione possiamo fare tranquillamente le nostre pratiche.

All’inizio qualche italiano mostrava meraviglia e curiosità, vedendoci fare la nostra preghiera, ora non più, perché si sono abituati.

.

.