Gino il giornalaio è una delle persone più conosciute dai “vecchi” abitanti del Villaggio.

È il testimone di un momento particolare in cui il nuovo quartiere ha aggregato attorno a sé tante energie e iniziative.

Il giornalaio aveva un ruolo importante, perché rendeva accessibile e vicina l’informazione, quando la televisione non era ancora così diffusa.

           

Io e mia moglie Angelina siamo venuti a vivere al Villaggio del Sole nel 1963.

Fino a quel momento siamo vissuti in via Goffredo Mameli, dove abbiamo cresciuto i nostri tre figli: Antonio, Linda e Alessandro.

Ho fatto molti lavoretti per poter mantenere la mia famiglia, fino a quando ho preso in affitto l’edicola sulla strada di Contrà Porti, proprio nell’angolo della farmacia Cegan.

Questa edicola molte volte era oggetto di qualche piccolo incidente scherzoso ad opera del filobus dell’AIM: con molta simpatia mi spostavano l’edicola!

     

Viste le disavventure e l’aumento del traffico in quella zona, decisi di spostare l’edicola sotto i portici, vicino la farmacia Cegan.

     
     

Nel 1960, venendo a conoscenza della costruzione del nuovo quartiere di case popolari “Villaggio del Sole” chiesi ed ottenni l’autorizzazione da parte del comune di Vicenza per poter aprire un’edicola in quella zona.

     

Aspettando l’arrivo della nuova edicola, decisi di farmi conoscere presso il nuovo quartiere andando con le borse piene di giornali dalla mia edicola fino al Villaggio del Sole.

All’epoca, il Villaggio del Sole era in crescita e non era ancora abitato da tutte le famiglie che ci sono oggi: mancava ancora la Chiesa e c’erano ancora molti palazzi in costruzione.

Quello è stato un bel periodo per me e per la mia attività di giornalaio, visto e considerato che ero l’unico in tutto il Villaggio del Sole!

Era un lavoro pesante, con orari molto particolari! Mi alzavo ogni mattina alle 5, quando il sole ancora non era sorto e andavo a recuperare i giornali dai vari rivenditori (Giornale di Vicenza a san Marco, Corriere della Sera a piazzale Matteotti…), poi alle 6 della mattina facevo il secondo giro gridando a squarciagola “Giornali !!! “, sia col bel tempo che con la pioggia.

Il motivo per cui facevo consegne a domicilio è semplice: all’epoca non c’era ancora la cultura della lettura del giornale e gli edicolanti non erano molti.

Quindi presi questa decisione per cercare di aumentare gli introiti e aumentare la clientela.

Ricordo ancora il prezzo a cui vendevo inizialmente il giornale: 5 lire.

Naturalmente, una volta terminato il giro di consegne, mi recavo in edicola, dove nel frattempo mia moglie aveva aperto le serrande e iniziato a vendere i giornali ai clienti!

       

La nostra giornata si concludeva alle 20 della sera; chiudevamo le serrande e tornavamo a casa dove i nostri figli ci attendevano per mangiare tutti insieme.

     

Nel 1963 il signor Velo, che nel frattempo aveva investito nelle costruzioni, mi propose di trasferirmi a vivere con la mia famiglia in uno degli appartamenti situati all’inizio del Villaggio del Sole.

Inoltre, essendoci la possibilità di affittare un negozio all’interno del nuovo palazzo costruito sempre dal signor Velo, decisi di trasferire la mia attività di edicolante dal baracchino di ferro al nuovo negozio.

       

Nel frattempo feci domanda presso il comune di Vicenza per ottenere altre quattro licenze di vendita per cartoleria, giocattoli, profumeria e bigiotteria. In questo modo potevo espandere la mia attività e fornire un nuovo servizio alla comunità del Villaggio del Sole che era sempre in crescita.

     

In quegli anni Viale del Sole, che finiva in via Granatieri di Sardegna, venne ampliato e collegato al casello dell’autostrada di Vicenza Ovest; tutto questo comportò un aumento dell’affluenza del traffico in questa via e ricordo che una notte, mentre stavo dormendo nell’appartamento sopra il negozio, ho sentito un forte botto e dopo essermi affacciato ho visto una macchina che aveva sfondato le serrande del mio negozio… e anche il negozio stesso!

Nel 1974, essendosi liberato il negozio di alimentari di Marino Vignato, chiesi al signor Velo di potermi trasferire in quel negozio che era molto più grande; così facendo la mole di lavoro richiesta aumentò e io decisi di ridurre i giri a domicilio a uno solo: quello delle 6 della mattina.

Col passare degli anni le persone venivano a prendersi il giornale direttamente in edicola e quindi non era più necessario fare il giro a domicilio!

La mia attività di edicolante si concluse nel 1985 con mio grande dispiacere.

Questo lavoro durato per così tanti anni, mi portò molte soddisfazioni: ebbi modo di conoscere tantissime persone e ancora oggi quando mi incontrano per strada mi salutano con molta gioia.