dall'Albania
       
 

Per questa famiglia la scelta di venire in Italia ha una motivazione che molti altri condividono: dare una possibilità migliore ai figli.  

La fatica e la sofferenza degli inizi sono state ripagate da un buon inserimento e l’insicurezza per il futuro viene affrontata con fiducia.

Questo racconto comunica  forza , saggezza e vitalità.

 

 

 

     

La Repubblica di Albania, in albanese: Republika e Shqipërisë, letteralmente Paese delle aquile - è uno stato della Penisola balcanica, nel sud-est dell'Europa.

Confina a nord-ovest con il Montenegro, a nord-est con la Serbia, a est con la Macedonia e a sud con la Grecia; le sue coste si affacciano sul Mar Adriatico e sul Ionio.

L'Albania è una Repubblica Parlamentare, la lingua ufficiale del paese è l'albanese.

             
      Noi siamo venuti in Italia dall’Albania nel 2000.    
   

 

Non eravamo in situazione di estrema necessità. Io lavoravo nell’esercito, mia moglie come commercialista in ufficio.

   
   

 

Avevamo una bella casa.

   
   

 

Ma quando i nostri figli, una femmina e un maschio, sono diventati grandi, abbiamo affrontato il problema della scuola.

   
   

 

I titoli di studio dell’Albania non sono riconosciuti all’estero, non danno possibilità lavorative fuori del paese.

   
   

 

L’abbiamo visto subito che era difficile anche per noi due che pure siamo laureati.

   

Per questo abbiamo deciso di venire in Italia.

   

 

Prima è partita mia moglie con i ragazzi con un visto turistico, è stata ospitata da sua sorella che era già qui.

   

Poi ho venduto la mia casa in Albania, sono partito anch’io su un barcone.

   

 

Quando ci siamo riuniti abbiamo cominciato a cercare casa e lavoro.

   

E’ stato molto difficile all’inizio. Non sapevamo l’italiano che abbiamo imparato a poco a poco.

Mia sorella che vive in Grecia, si è offerta di aiutarci economicamente, è stato importante sapere che potevamo contare su di lei, anche se non abbiamo avuto bisogno del suo aiuto perché se riuscivo a lavorare pure per una sola giornata o se lavorava mia moglie si andava avanti per alcuni giorni.

   

 

Qualche volta siamo ricorsi anche all’assistenza pubblica e per fortuna ci sono posti dove ti danno cibo e vestiti.

 
   

 

Abbiamo mandato a scuola i figli e in pochi mesi abbiamo speso quello che avevamo portato con noi

 
   

 

E’ stato pesante anche perché non avevamo la macchina e la prima casa era verso Monte Berico.

 
 

Quando facevamo la spesa in città dovevamo portarla con gli zaini di scuola dei ragazzi su per la salita di via Dante.

   
  Inoltre in quel periodo nostra figlia è stata investita sulle strisce pedonali ed è finita all’ospedale.        

La moglie racconta.

Un giorno, mentre cercavo un lavoro di qualche ora presso qualcuno sono stata contattata da una insegnante in pensione che mi ha messo in mano le chiavi di casa e mi ha detto:”Io vado in vacanza, fai la brava!”.

 

Posso dire di essere stata molto fortunata.

   

 

Questa signora mi ha poi raccontato che i suoi amici le dicevano: “Hai lasciato le chiavi di casa a una albanese?

Quando torni, troverai solo i muri, vedrai!”.

  Lei si è fidata di me, le sono molto riconoscente.      

Mi ha sempre dato fiducia e ci ha anche consigliato riguardo alla scelta dell’università per nostra figlia quando aveva finito il Liceo Linguistico.

     

 

Ci ha detto di mandarla a Ferrara, perché è un’università più piccola di altre e gli studenti lavorano con più calma.

   

ALBANIA

 
     

 

Infatti nostra figlia ha finito gli esami del primo anno e si trova bene. Il figlio fa il liceo scientifico a Vicenza.

       
     

 

Il marito dice:” Se in questa storia volessimo mettere il nome di una persona per ringraziarla io metterei quello di questa signora”.

       

Il racconto della moglie continua: Adesso lavoro, in regola, per sette famiglie, mi stimano e mi dicono sempre: “Non starai pensando di lasciarci, vero?”.

Sono avvocati e comunque famiglie con cui mi trovo bene. Sono fortunata.

Possiamo far studiare i figli perché sono un piccolo imprenditore e lavoro molto – dice il signor Baki - Mi sono messo con un bravo socio a Mantova e anche se devo fare 250 chilometri al giorno lo faccio  volentieri, perché uno così onesto con cui lavorare credo non si trovi facilmente.

     

 

Noi ci troviamo bene qui, anche in questo condominio del Villaggio del Sole.

       
     

 

Il mio appartamento l’ho sistemato io e ho fatto qualche lavoro per altre famiglie del fabbricato.

       
     

 

Qui ci vogliamo bene, siamo rispettati da tutti, rispettiamo tutti.

       
     

 

Facciamo ancora un po’ di fatica con l’italiano. I nostri figli lo parlano bene e sono bravi a scuola.

       

Io vorrei che conservassero la lingua albanese ma loro non ci tengono.

Io ho anche portato un po’ di libri ma loro non li leggono.

Purtroppo abbiamo sempre il problema dell’incertezza per il permesso di soggiorno da rinnovare.

Questo ci rende tutto insicuro, ma noi abbiamo fiducia.

Abbiamo comprato la casa, paghiamo il mutuo e andiamo avanti.

Noi forse torneremmo volentieri in Albania un giorno, ma i nostri figli non credo, ormai sono inseriti qui.

Là la vita costa meno ma è molto diversa.