La signora Guolo ha lavorato nell’ufficio postale del Villaggio del Sole ed è stata per molte persone un punto di riferimento,uno dei volti umani positivi di una istituzione pubblica.

Ricorda con piacere quel periodo e alcune delle persone che ha incontrato in quegli anni.

 

 

Sono stata nell’ufficio postale del Villaggio del Sole per quasi vent’anni, dal 1970 .

 

E’ stato un periodo molto positivo, noi dell’ufficio abbiamo costituito come una piccola famiglia all’interno della più grande famiglia del quartiere, era un ‘bel stare’.

     

Ho un bel ricordo dei colleghi, con cui si stava bene e si vivevano momenti di buona compagnia.

Ho molti buoni ricordi di persone del quartiere. I nostri utenti erano soprattutto gli abitanti dei palazzoni INA Casa.

 

Erano in gran parte operai, funzionari di pubblica sicurezza o di altri enti pubblici.

     

A differenza di altri uffici postali in cui ho lavorato qui c’erano persone che risparmiavano molto in proporzione ai loro guadagni; erano molto attente a come spendevano i loro soldi.

Qualcuno chiedeva anche delle consulenze per piccoli investimenti.  

Ricordo di essere andata anche a casa di qualche cliente che voleva trattare la cosa con più riservatezza.

Una parte notevole del nostro lavoro era il pagamento delle pensioni.

I pagamenti erano suddivisi per categorie (invalidi civili, INPS dei mesi pari, INPS dei mesi dispari, Funzionari statali, Coldiretti, casalinghe, ecc.) quindi a turno tutti i pensionati passavano da noi, nei giorni stabiliti; si pagava quasi sempre in contanti. Era un’occasione per incontrarsi e stare insieme.

Tutti raccontavano qualcosa, tra loro e a noi, che venivamo a sapere molte cose delle famiglie e del quartiere.

Erano contenti di stare lì insieme a parlare, aspettavano con tranquillità

Quando c’era qualcuno più in difficoltà, invalido o in carrozzella, si chiedeva la gentilezza di farlo passare, e non ho mai sentito brontolare, anzi.

Io stavo molto attenta che tutti ritirassero la pensione al tempo stabilito.

Qualcuno a volte si dimenticava di venire e allora telefonavo a casa per ricordare la scadenza.

Mi è capitato anche di andare a casa di qualcuno a portare i soldi
Anche perché qualche anziano non poteva più uscire ma non voleva fare la delega ad altri.

Così io andavo a casa e pazientemente li convincevo a firmare una delega che facilitava il nostro lavoro e soprattutto consentiva a loro di avere i soldi della pensione a casa senza problemi.

Ricordo in particolare una anziana signora che aveva un po’ perso il contatto con la realtà e veniva tutti i giorni a ‘ritirare la pensione ’, come diceva lei.

Arrivava in ufficio con ancora addosso il grembiule di casa e veniva allo sportello.

Allora io le dicevo: “Deve ritirare la pensione vero?” Mi metteva sul banco alcune monetine, io le lasciavo lì qualche momento, poi gliele restituivo dicendole: “Ecco, adesso è tutto a posto, può andare”.

E lei se ne andava tranquilla, anzi spesso uscivo e le facevo attraversare la strada, perché avevo paura che le succedesse qualcosa.

 

 

Le persone che erano lì con me guardavano questa scena con grande meraviglia, ma capivano la situazione.

 

E anche la famiglia di lei era consapevole di questo fatto, tanto che il figlio una volta mi ha personalmente ringraziato per quello che facevamo per lei.

 

Questo mi dà modo di dire che l’ufficio postale svolgeva veramente un servizio al quartiere, c’era uno stile che era un ‘valore aggiunto ’rispetto alla burocrazia.

 

Ma questo quartiere aveva veramente una qualità umana particolare, che non ho trovato in altri ambienti in cui ho lavorato.

 

Ricordo alcune persone che hanno molto costruito, in tutti i sensi, anche i parroci sono state persone valide.

 

A un certo punto l’ufficio postale si è rivelato inadeguato.

 

Eravamo alla ‘produttività ‘, in una casa che era per metà occupata da un negozietto di merceria. Il nostro bancone era basso, senza particolari protezioni.

 

Quando si sono verificati degli episodi di rapine, è sorta la necessità ’di trasferire l’ufficio in un posto più grande e più sicuro.

 

Non è stato facile trovarlo ma poi finalmente ci siamo trasferiti nella sede attuale, più comoda e più sicura. Io poi sono stata trasferita altrove, ma conservo molti cari ricordi di quel periodo.