Più che una storia raccontata questa è una serie di pensieri, messi uno dopo l’altro sul filo dei ricordi e lasciati così senza aggiustamenti.

C’è dentro tutta una vita, il lavoro, i figli, la morte. e anche la soddisfazione di avere finalmente una casa.

E’ tutto ricordato in modo essenziale e semplice, come la figura asciutta di Emma che possiamo incontrare quando fa il suo giretto per il Villaggio.

 

Abito in via Malaspina, ma quando è stato fatto il Villaggio si chiamava via Colombo come tutte le strade che passano in mezzo ai fabbricati del “pettine”. Malaspina, Nicolò De Conti, Usodimare, Vasco de Gama sono nomi dati dal Comune dopo quattro anni.

   
   

Eravamo tutti poveri e in tutta la strada c’erano solo due automobili.

   

Oggi siamo tutti signori: aumentano le macchine e diminuiscono gli abitanti.

   

Si sta bene perché la casa è grande, con 4 camere, sala da pranzo, cucina, scantinato condominiale e cantina.

   

Io sto bene anche perché abito al piano terra, ma chi abita al quinto piano ha 108 scalini da fare, perché siamo senza ascensore !

     
   

Prima abitavamo ad Altavilla, dove avevamo una camera e la cucina, il gabinetto era all’esterno.

     
   

Eravamo in sei, io, mio marito e quattro figli, due maschi e due femmine, era dura.

     
   

Poi ci siamo trasferiti a San Lazzaro.

     
   

Qui sono rimasta vedova. Nel 1960 ci è stata assegnato l’appartamento al Villaggio del Sole.

     
   

I pochi mobili che avevamo da portare ci stavano tutti su una carretta tirata da un cavallo.

   

Da giovane ho lavorato per 30 anni al cotonificio Rossi.

     

Mi alzavo alle 5 per cominciare alle 6 e tornavo a casa alle 2 del pomeriggio.

     

Facevo il turno ai telai.

     

Anche le mie due figlie hanno lavorato al cotonificio Rossi; la più grande, ragioniera, è stata lì per 36 anni.

     

Ora sono sposate e vivono da un’altra parte. I due maschi sono morti , uno a 50 anni e uno a 60.

     

Lavoravano in fonderia a Ponte Alto da Fracasso e si sono ammalati per l’inquinamento, soprattutto per le polveri che respiravano.

     

La prima automobile in famiglia, quando stavamo diventando ricchi, è stata comperata da mia figlia maggiore; era una “600” usata.

     

Oggi io vivo da sola in un appartamento molto grande e anche se ho 91 anni non mi faccio mancare ogni giorno il mio giretto a piedi per il Villaggio del Sole.