La storia delle sorelle Ometto è una delle molte storie confluite nel Villaggio del Sole fin dai suoi inizi, anzi prima ancora, quando questa parte della città poteva costituire ‘un eden’ per dei giovani amici.

Poi il Villaggio è diventato il punto di riferimento per una vita ’nuova’, arricchita di esperienze diverse in cui si sono intrecciate la crescita della famiglia, con le nuove generazioni e la crescita del quartiere, nelle sue varie componenti.

Nel lontano 1934 noi quattro sorelle Ometto siamo arrivate, insieme a mamma e papà , nella nostra residenza di via Pasubio (ora via Pecori Giraldi), dove è attualmente ubicato il condominio con la farmacia Del Sole.

Nostro padre, il Cavalier Emilio Ometto, mutilato di guerra (1915-1918 ) decorato al valor militare e autorizzato a fregiarsi a tutti gli effetti dell’emblema araldico “ Nastro Azzurro”, ci ha portate a vivere un vero “Eden”.

Nastro Azzuro

La nostra casa era dotata di un ampio giardino con grande orto e piante varie da frutta.

A quel tempo viale Pasubio era una via tranquillissima con alberi, i ‘maronari’ da ambo le parti.

Era così tranquilla che noi giovani giocavamo felici in mezzo alla strada, l’attuale viale Trento,  a “concio” o a “palline”.

Dalla nostra casa si potevano ammirare Monte Berico e Monte Crocetta.

La via era abitata solo dalla parte destra, di fronte alla nostra casa c’era una grande fattoria e tutto intorno solo campi.

Confinavamo pure con la Seriola, sopra il ponticello le ‘murette’ erano il salotto di noi giovani.

Ancora oggi ricordiamo le allegre chiacchierate con gli amici di un tempo!

La nostra chiesa era quella dei Carmini e seguivamo la Dottrina all’oratorio delle suore Canossiane.

La nostra scuola era quella di San Francesco per le elementari, chi invece frequentava le superiori si doveva recare in città.

A quel tempo si andava a scuola di mattino e di pomeriggio, sempre a piedi perché non c’era nessun mezzo di trasporto e le biciclette erano pochissime.

     

In tempo di guerra, a causa dei bombardamenti, si andava a letto vestiti per scappare appena suonava l’allarme e ci si recava a Monte Crocetta dove i proprietari di due fattorie ci facevano entrare nelle stalle.

     

Finita la guerra, verso gli anni ’50 – ’60, sono cominciate le opere di costruzione di edifici e strade e così, proprio per la costruzione di via del Sole, è stata espropriata gran parte del nostro terreno. In quegli anni è sorto il Villaggio del Sole con la chiesa, il quartiere, le strade.

Questa costruzione ci ha portato effettivamente a una riduzione dei nostri terreni, anche se siamo stati risarciti con l’attuale lotto di via Pecori Giraldi, e a un aumento di rumore e passaggio per la nuova viabilità, ma ha permesso anche una nuova vita in un nuovo e bel quartiere .

Cristina, figlia di nostra sorella Silvia, è cresciuta al villaggio del Sole frequentando le scuole elementari Colombo sin dalla Classe prima e la chiesa di San Carlo.

E’ bello ricordare che nella stessa chiesa si è sposata ed hanno ricevuto Battesimo, Comunione, Cresima anche le sue due figlie.

Il Villaggio è stato un polo di aggregazione per tutti noi, fulcri principali sono stati la chiesa, grazie al carisma di Don Gianfranco Sacchiero, e la scuola elementare Colombo.

Negli anni ’60 la nostra casa vecchia è stata venduta al dottor Todescato che l’ha demolita per la costruzione dell’attuale condominio.

Ora con il traffico caotico e il rumore continuo e assordante il nostro pensiero ritorna spesso al nostro amato ‘Eden’ di gioventù, ai campi silenziosi, ai ‘maronari ‘ombrosi, alla nostra bella e decorata casa di famiglia ma, soprattutto, alla vita semplice  ma serena di un tempo ormai lontano.