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Racconti di abitanti |
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di lingua italiana |
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Prima di venire ad abitare al Villaggio del Sole in via Colombo n° 85 abitavo qui vicino, a Monte Crocetta, in una vecchia casa a due camere e cucina. Era molto umida, senza vetri e servizi. |
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Quella casa è stata acquistata dal medico Dal Maso e quindi ampliata e ristrutturata. |
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Il medico vi abita ancora oggi. | |||||||||||||
Durante gli anni di guerra la mia vita è stata dura come quella di tutti. |
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Ero andato in Libia come meccanico nella fabbrica italiana Lancia ma nel 1942 ero stato ferito. | |||||||||||||
Rimpatriato e curato in quattro ospedali, sono stato mandato di nuovo in Libia. |
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Nel 1943 ho sposato per procura Mistica Mantovan. . | |||||||||||||
Tornato in Italia, siamo andati ad abitare, appunto, a Monte Crocetta. |
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Abbiamo avuto un figlio e siamo rimasti lì per 17 anni. |
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La nostra casa era l’ultima della zona Maddalene [un quartiere periferico di Vicenza] ma noi, per comodità, andavamo a messa nella chiesa dei Carmini [entro le mura della città]. |
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Nostro figlio andava a catechismo a Maddalene ma ha fatto la prima comunione e la cresima nella chiesa dei Carmini. Intanto Otello, mio figlio, andava a scuola in città per frequentare l’Istituto Tecnico Rossi. |
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A mezzogiorno tornava con il tram, scendeva alla fermata dell’Albera, qui trovava la mamma che scendeva dal monte con il pentolino che conteneva un frugale pasto. |
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Nel frattempo il tram proseguiva per due chilometri fino al capolinea del Moracchino e da lì ritornava verso la città. |
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Finito il “pranzo” Otello risaliva sul tram per scendere a S. Lorenzo e proseguire a piedi fino alla scuola per le lezioni del pomeriggio. | |||||||||||||
L’orario era dalle 14 alle 18 e al ritorno trovava il papà fermo alla sosta del tram per rientrare assieme. | |||||||||||||
Ricordo che lì vicino, dove oggi ci sono gli uffici postali, c’era la Ditta Miolo che faceva le botti. |
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Poi ci hanno assegnato un appartamento al Villaggio del Sole. |
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Ho fatto trasloco il 10 giugno 1960, sotto la pioggia con un camion scoperto. |
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Avevamo una credenza, un’ottomana, i letti, un tavolo e poche altre cose. | |||||||||||||
Quando siamo venuti ad abitare al Villaggio le case non erano tutte ultimate e anche la chiesa e le opere parrocchiali vennero dopo. |
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In quei tempo lavoravo in fabbrica e alla sera e a fine settimana io e un gruppo di amici eravamo impegnati in attività a favore del quartiere e della parrocchia. |
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C’erano Sasso, Ongaro, Serraglio, Xausa, il pittore Antonini, il muratore Maran, Maitonio, il fabbro Bianchi; quest’ultimo aveva un’officina vicino all’attuale tabaccaio in via Granatieri di Sardegna dove oggi c’è la sede di un partito. |
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Mi ricordo che assieme a don Gianfranco (il primo parroco) abbiamo iniziato l’opera di completamento delle “Opere Parrocchiali”. |
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Piano, piano siamo andati prima a prendere due lunghi pali per mettere la rete di pallavolo, poi ci siamo procurati dell’altro materiale attraverso le conoscenze di don Gianfranco. |
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Il ferro per costruire circa 200 metri di ringhiera siamo andati a prenderlo a Verona di notte per non pagare il dazio. |
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Con una saldatrice da me acquistata abbiamo costruito sia la ringhiera della recinzione, sia quella delle scale, sia le inferriate delle finestre. |
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Abbiamo lavorato anche ad altre opere per la parrocchia. |
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Per esempio alla ristrutturazione della casa di montagna “ai Fiorentini” ” e, per quanto riguarda la chiesa, vi abbiamo collocato una preziosa campanella del ‘500 recuperata dalla chiesetta che conoscevo molto bene perché annessa a casa (Doria – Dalla Fontana) a metà di Monte Crocetta dove abitavo prima di venire al Villaggio. |
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Abbiamo inoltre contribuito per vari anni a fare i carri mascherati che hanno reso famoso il Villaggio del Sole. |
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Con la saldatrice e una sega di ferro abbiamo avviato una scuola per apprendisti saldatori che ha impegnato una quindicina di ragazzi studenti per circa dieci anni. |
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Insegnavo insieme al fabbro Bianchi, al falegname Seraglio e a Sasso. |
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La saldatrice e la sega non sono state vendute per mia volontà ritenendo opportuno lasciarle a disposizione degli abitanti volonterosi e ora si trovano nel capannone presso il campo di calcio come un caro ricordo per chi vuole vedere. |
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Io e la mia famiglia eravamo molto conosciuti al Villaggio. |
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Mia moglie Mistica aveva una bella voce e frequentava la scuola di canto con altre signore. |
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Anche lei si rendeva disponibile per varie necessità, distribuiva il settimanale Famiglia Cristiana e partecipava al gruppo di Azione Cattolica. |
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Io avevo anche una forte passione per i canarini che accudivo facendoli riprodurre, svezzandoli e facendoli crescere. | |||||||||||||